Allergie sempre più in aumento, ai primi posti tra le malattie croniche

MILANO (ITALPRESS) – L’allergia è una risposta eccessiva data dal sistema immunitario ai cosiddetti allergeni, sostanze esterne considerate dannose. Gli allergeni più comuni sono i pollini, il pelo degli animali e gli acari della polvere presenti nell’aria, seguono le allergie agli alimenti, alle punture di insetti, ai farmaci e ad alcune sostanze come il lattice e il nichel. In termini di effetti sulla popolazione, le allergie sono ai primi posti tra le malattie croniche. Secondo i dati dell’OMS, ne soffre tra il 10% e il 40% della popolazione, a seconda delle regioni e dei periodi dell’anno. Sono questi alcuni dei temi trattati da Vincenzo Patella, direttore dell’unità operativa complessa di medicina interna a indirizzo respiratorio-immunologico dell’Azienda sanitaria di Salerno, professore di allergologia della Scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e presidente della SIAAIC, società italiana di allergologia, asma e immunologia, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress:
“L’aumento delle allergie? Si dice spesso che noi siamo ciò che mangiamo, ma siamo soprattutto ciò che respiriamo – ha esordito – Purtroppo oggi ci sono sostanze chimiche continuamente emesse, anche dalle nostre attività quotidiane. Sia a casa, che a lavoro, che all’esterno, siamo esposti a sostanze chimiche che entrano nel nostro sistema immunitario. Le sostanze nell’aria che hanno la caratteristica di stimolare allergie le chiamiamo allergeni, come le muffe, il polline – ha spiegato – Le cellule del sistema linfatico si attrezzano a rispondere violentemente contro questa sostanza. Chi è allergico non risponde velocemente”. Negli Stati Uniti viene valutato che 35 milioni di persone soffrono di sintomi allergici dovuti ad allergeni trasportati dall’aria. Per quanto riguarda l’Italia, secondo le ultime proiezioni, entro il 2030 il 35%-40% della popolazione italiana soffrirà di rinite allergica e il periodo di manifestazione dei sintomi sarà sempre più lungo a causa del cambiamento climatico.
“C’è un vecchio adagio: non esistono più le mezze stagioni. Siamo stati capaci di modificare anche le stagioni, le piante ora anticipano e ritardano i pollini, ora abbiamo allergici sia a febbraio, in anticipo, che in autunno, in ritardo rispetto al passato – ha sottolineato Patella, scendendo poi nei dettagli – Chi respira lo fa sia col naso che con i bronchi. Se è infiammata la mucosa nasale parleremo di rinite, se sono infiammati anche gli occhi si tratta di congiuntivite, se riguarda i bronchi allora è asma. Chi ha la rinite controlli di avere l’asma e viceversa, mi sento di dire”. E sulle cure per le allergie: “Se parliamo di antistaminici, in passato era vero che provocavano molta sonnolenza, ora quelli di seconda generazione si possono prendere per via sistemica o in prodotti topici come gli spray – ha ricordato – Sentiamo parlare di medicina personalizzata, quella dei vaccini è la strada giusta per un paziente allergico. Se sappiamo a quali sostanze il paziente è allergico, noi lo possiamo aiutare a ridurre i sintomi e a ridurre il numero dei farmaci con una terapia ad personam”.
L’allergia può essere un fattore genetico, al contempo si può provare anche a prevenire: “Ci può essere una predisposizione familiare, che non ti dice però a quale allergene sarai sensibile – ha precisato Patella – Avere però un genitore allergico vuol dire che al 25% il figlio può essere allergico, e poi l’esposizione ai luoghi inquinati espone ulteriormente. La prevenzione? Significa evitare di esporsi continuamente a sostanze inquinanti, ma è complicato ormai – ha aggiunto – Gli strumenti più importanti sono quelli che ci aiutano per una buona diagnosi e per fare poi una terapia di precisione”. E sulle prospettive future: “Nei prossimi anni abbiamo una grande speranza, che oggi è in realtà un allarme: per esempio, stiamo imparando a capire come l’ambiente modifica il nostro genoma – ha concluso il professore – Proprio lì ci saranno nuove medicine che potranno curare gli allergici del futuro, che saranno sempre di più”.

– foto tratta da video Medicina Top –
(ITALPRESS).

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