ROMA (ITALPRESS) – “La Lega è il partito più europeista che ci sia. ‘Meno Europa più Italià vuol dire parlare di interessi nazionali, che non sono in antitesi rispetto all’Europa”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al coordinamento del Cipess, Alessandro Morelli, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano – Elezioni Europee” dell’agenzia Italpress. “Di certo non ci sentiamo rappresentati da un’Europa che oggi è a guida von der Leyen, che è quella che ha causato i principali danni al nostro Paese”, come “la direttiva sulla casa green e il bando al 2035 del motore endotermico, che costeranno miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro” e che “sono state delle scelte ideologiche fatte dalla Commissione Europea. Noi non ce l’abbiamo con l’Europa, ce l’abbiamo con questo modello di Commissione”. Il sovranismo? “Lo vuole anche l’Europa” che “finalmente ci sta dicendo che serve maggiore autonomia per quanto riguarda il settore energetico, per le materie prime essenziali, anche quelle legate anche agli strumenti tecnologici”, ha aggiunto.
L’auspicio “è che oggi il modello di centrodestra italiano possa essere replicato anche in Europa. Certo, a questo punto tutti i partiti del centrodestra devono riconoscersi nella grande coalizione di centrodestra” e nei suoi valori, come “la centralità della famiglia, le radici giudaico-cristiane della nostra Europa, un’integrazione che possa permettere agli immigrati di entrare nella nostra cultura e non di essere noi costretti a integrarci in altre culture”, ha spiegato, sottolineando che i partiti di centrodestra “devono annunciare di non voler fare accordi con la sinistra europea, altrimenti sarà un nuovo modello Ursula”.
Tra coloro che sosterranno von der Leyen, secondo Morelli, c’è il presidente francese Emmanuel Macron, che recentemente ha parlato di inviare soldati in Ucraina. “Assicuriamo che non manderemo i giovani italiani a combattere una guerra che non solo non è nostra, ma è fuori dall’Europa”. Poi, sulla candidatura alle europee del generale Roberto Vannacci, ha spiegato Morelli, “sono felice che si sia messo a disposizione degli italiani, ritengo che abbia onorato la bandiera tricolore e che la sua candidatura sia assolutamente legittima. E’ la cosa la cosa giusta da fare, chiaramente vedremo se gli italiani valuteranno positivamente la sua candidatura o meno”.
Tra i temi ‘caldì c’è sicuramente il ponte sullo Stretto di Messina. “Il nostro obiettivo è quello di rendere la Sicilia la piattaforma naturale e logistica migliore d’Europa: non è ‘provincialè, cioè collegare due medie città italiane come Messina e Reggio Calabria o due importanti regioni italiane del Sud che hanno bisogno di una crescita economica come la Sicilia e la Calabria. Il nostro obiettivo è collegare Palermo con Milano, Berlino e Parigi, è chiaramente un obiettivo di visione per mettere l’Italia al centro dello scacchiere internazionale come crocevia della logistica internazionale”. In questo modo, “le navi che arrivano da Suez non dovranno fare il giro d’Europa per arrivare a Rotterdam o ad Amburgo ma finalmente possono scaricare le loro merci dalla Sicilia e, grazie al treno, spostarle al centro nord o in Europa”. La prima pietra? “Il sogno è che entro l’estate, quindi entro fine settembre, si possa mettere. Come sappiamo ci sono varie problematiche, stiamo parlando dell’opera del secolo, un’opera fondamentale di cui si parla da 50 anni e anche di più. Speriamo che avvenga nel più breve tempo possibile, che sia a settembre o ottobre cambia poco: l’importante è che sia entro l’anno”. Il ponte sullo Stretto è solo uno degli obiettivi da raggiungere. “Ci siamo ritrovati con un’Italia che purtroppo dal punto di vista delle statistiche europee era piuttosto indietro, però il Governo vuole investire oltre un miliardo e mezzo solo sul tema dell’intelligenza artificiale, uno dei tasselli del mosaico che permetterà all’Italia di essere veramente sul pezzo sul fronte dell’innovazione tecnologica. Purtroppo l’Europa è rimasta molto indietro” e l’obiettivo è recuperare “con questi importanti investimenti, che non devono coinvolgere solo il pubblico, ma soprattutto i privati”.
Per quanto riguarda la sanità, “l’attuale momento è frutto di una serie di scelte fatte nel corso degli anni e quindi non basta fare ‘on-off’: per esempio togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina è una cosa giusta che questo governo ha fatto, però la soluzione non si vedrà tra due mesi, perchè i giovani che entreranno l’anno prossimo saranno laureati fra 5 anni e poi dovranno fare il praticantato, quindi sarà un percorso di medio-lungo periodo”. Anche l’assenza dei medici di medicina generale “è dovuta a scelte che sono state fatte nel corso degli anni precedenti”, mentre il problema delle lista d’attesa “non è legato alla volontà di nessuno: come tutti sappiamo, col Covid c’è stato un blocco delle visite per cui ancora oggi abbiamo i rimasugli di quello che è stato causato da quell’emergenza”. Sicuramente “il governo per iniziare un percorso di miglioramento” ha previsto “un aumento dei fondi, con 3 miliardi in più” sulla sanità. Sul Pnrr invece “ci sono luci e ombre, per oltre 200 miliardi di investimenti non esiste la bacchetta magica. E’ un incredibile strumento economico-finanziario, messo a disposizione di vari Paesi europei. L’Italia ha deciso di essere protagonista principale: siamo all’interno della macchina e sarebbe stato oggettivamente sciocco rallentarla”, quindi “perseguiamo l’ottenimento del massimo numero di obiettivi”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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